Cavallo Anglo Arabo, la Sardegna resta al palo?

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L’ANACAAD comunica “Dopo la vittoria  di venerdì all’ippodromo di Chilivani dei cavalli anglo arabi di Sardegna sui cugini d’oltralpe venuti a confrontarsi nei Grandi Premi loro riservat, a Ozieri sabato 12 giugno hanno preso il via, nella sede dell’ex Istituto Incremento Ippico della Sardegna, in una sala conferenze gremita di tecnici ed allevatori, i lavori del Convegno  sul tema “Attualità e prospettive dell’allevamento del cavallo Anglo Arabo”
“La riunione organizzata per iniziativa dell’ANACAAD (Associazione Nazionale degli Allevatori del Cavallo Anglo Arabo e Derivati), insieme all’AGRIS, alla Società dell’Ippodromo di Chilivani ed al Comune di Ozieri, ha inteso fare il punto della situazione sull’allevamento di una razza che molto ha dato all’agricoltura della Sardegna. Presenti al convegno, moderato dal direttore del Dipartimento ippico dell’AGRIS, Raffaele Cherchi, i componenti del Consiglio di Amministrazione della Confederazione Internazionale dell’Anglo Arabo. L’associazione, che raccoglie 15 Paesi produttori di cavalli anglo arabi in tutto il mondo, persegue l’obiettivo della salvaguardia, della promozione, dell’utilizzo economico e dell’indirizzo tecnico di questa produzione zootecnica, nella quale la Sardegna, già socio fondatore della Confederazione, ha da sempre svolto un ruolo di massimo rilievo. La Sardegna, con rango di Nazione, siede, infatti, con i propri rappresentanti in tutti gli organi della Confederazione, insieme all’UNIRE che rappresenta l’Italia.
Attualmente la Sardegna produce oltre il 95% degli anglo-arabi nel nostro Paese. Il Presidente della CIAA Jean Marie Bernachot ha sottolineato nel suo intervento l’importanza della nostra regione ed ha riconosciuto la grande qualità dell’allevamento isolano, ma allo stesso tempo ha richiamato l’attenzione di Efisio Floris (Commissario di AGRIS Sardegna, l’Agenzia in cui è confluito l’ex Incremento Ippico) sulla mancata adesione ad un’importante proposta presentata dalla CIAA circa un anno fa per ottenere un finanziamento dalla Comunità europea a favore della razza. Allo scopo erano state individuate le tre regioni europee a maggiore vocazione per l’allevamento ossia la regione dei Midi Pyrenèes per la Francia, la regione dell’Andalusia per la Spagna e la Sardegna per l’Italia. Purtroppo mentre le altre due regioni hanno immediatamente attivato i propri funzionari per la collaborazione internazionale, garantendo il cofinanziamento del progetto, la Regione Sarda non ha mai fornito alcuna risposta, determinando un certo imbarazzo all’interno della Confederazione che si trova costretta, nel caso tale situazione non cambiasse in breve tempo, a trovare nuovi partner (la Polonia sta già esaminando la possibilità di subentrare).

DI GRANDE INTERESSE le comunicazioni tecniche che si sono succedute ponendo in evidenza le molteplici potenzialità della razza che si caratterizza proprio per la sua versatilità che va ben oltre l’impiego sportivo classico nel salto ostacoli e nelle corse piane, ma vede grandi possibilità di sviluppo anche nel campo dell’endurance e soprattutto del concorso completo di equitazione. La diffusione della razza nel mondo, ha sottolineato Alain James responsabile dei rapporti internazionali della CIAA, è in incremento rispetto ai siti tradizionali di allevamento come la Sardegna e la Francia e interessa ormai grandi paesi come il Brasile, l’India, il Giappone e la Cina. Si tratta quindi di nuovi mercati di espansione, ai quali la Francia in particolare già guarda con attenzione.
A rappresentare la situazione regionale sarda l’interessante relazione del consigliere ANACAAD Stefano Ferranti. Ampio e numeroso il dibattito che ha visto alternarsi diversi appassionati. Sono stati in molti ad invitare il Commissario straordinario a prestare maggiore attenzione ad un settore che soffre da molto tempo. Tra le richieste quella di utilizzare meglio il Dipartimento di Ricerca per l’Incremento Ippico che ha urgente necessità di risorse umane e di una maggiore autonomia e rapidità d’azione, cose che nell’attuale situazione venuta a crearsi dopo la soppressione dell’ente ozierese non ha più.
Particolarmente intenso l’intervento del consigliere regionale Nicola Rassu che ha ricordato di avere presentato agli inizi della legislatura una proposta di legge per l’istituzione di un nuovo ente del cavallo in Sardegna, moderno e rispondente all’esigenza contemporanea di programmazione pluriennale del settore. Va ricordato che alla proposta di legge Rassu del Pdl sono seguite altre due analoghe proposte, sempre interne all’attuale maggioranza, da parte dei Riformatori e dell’UDC a testimonianza del diffuso interesse della classe politica affinchè venga restituita all’ente tecnico del cavallo, come del resto avviene in tutto il mondo, piena autonomia.
Tali proposte non sono ancora state prese in esame dal Consiglio Regionale e non è un segreto che il competente assessorato ritenga di non dover mutare la situazione determinatasi durante il precedente Governo regionale guidato da Renato Soru. Proprio a questo proposito, in diversi hanno evidenziato con rammarico l’assenza dell’Assessore dell’Agricoltura Andrea Prato, proprio nell’occasione in cui la presenza d’importanti interlocutori stranieri e di molti allevatori e tecnici in una sede istituzionale della Regione, ne avrebbe raccomandato la presenza. Il Commissario di AGRIS Sardegna ha garantito il proprio interessamento per favorire la cooperazione internazionale e ha preso nota delle osservazioni di tutti i presenti, pur nella consapevolezza dei limiti temporali del proprio incarico.


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