Cavallo Italiano, ennesimo appello dell’ANACAAD

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MARIO COSSU presidente dell’ANACAAD (associazione Nazionale Cavallo Anglo-Arabo e Derivati) ha inviato la segunte lettera aperta al ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan, al neo-Commissario dell’Unire Claudio Zucchelli e pc al segretario dell’UNIRE Riccardo Acciai:
“L’Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Anglo Arabo e Derivati Vi porge i migliori e più sinceri auguri di buon lavoro, con l’auspicio che possa essere restituita dignità anche al lavoro di quanti s’impegnano quotidianamente nel settore ippico – equestre. L’A.N.A.C.A.A.D., dotata di Personalità Giuridica, membro associato della Confederazione Internazionale dell’Anglo Arabo, riconosciuta dall’U.N.I.R.E., è dal 2004 impegnata nella tutela e valorizzazione di un cavallo che è prodotto soprattutto in Sardegna (oltre il 90% del patrimonio nazionale), ma che è un fiore all’occhiello dell’allevamento italiano.
“Ci auguriamo, quindi, che l’impegno delle SS.VV. contribuisca a far uscire il comparto da un lunghissimo periodo di mortificazioni e scelte estemporanee, continuando il buon lavoro avviato dai Ministri De Castro e Zaia e, se possibile, migliorandolo. Essendo allevatori e proprietari di cavalli sportivi e, quindi, i primi finanziatori privati del sistema ippico, subiamo da troppo tempo i tanti problemi del settore. Seppure oggi dobbiamo fare i conti con la grave crisi di questo periodo, la genesi della maggior parte dei problemi che attanagliano l’ippica è da ricercare nella mancanza, da troppi anni, di una seria e razionale programmazione di lungo periodo, che possa permettere ai tanti operatori del settore di pianificare la propria attività. Non potrà, certamente, esserci sviluppo se si continuerà a gestire il comparto equino in una situazione di continua emergenza, nonostante sia ben noto quanto l’allevamento e l’utilizzo del cavallo, quello sportivo in particolare, producono in termini d’occupazione e d’indotto, costituendo reddito per il privato e per l’erario. “Noi continuiamo a sperare nell’alto senso del dovere delle persone che ricoprono alti incarichi nelle istituzioni e non dovrebbero sottrarsi alle loro responsabilità. La nostra grande preoccupazione deriva dall’ormai cronica percezione che non si voglia affrontare la drammatica situazione con metodo e raziocinio, uccidendo anche la speranza di quanti continuano ad agire seriamente seguitando a dare lavoro ed a creare condizioni grazie alle quali anche tanti altri possano proseguire o iniziare a lavorare. Riteniamo indifferibile l’istituzione di un Tavolo di concertazione dove i rappresentanti delle diverse categorie dell’Allevamento nazionale, dell’U.N.I.R.E. e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, possano confrontarsi, nella ricerca di una soluzione condivisa e condivisibile per favorire lo sviluppo coordinato e, quindi, la competitività nel settore del cavallo sportivo.
“Da anni l’A.N.A.C.A.A.D. lavora per tutelare una razza che ha una storia ultrasecolare e possiede una versatilità eccezionale, ma è consapevole che, per salvaguardare al meglio l’anglo arabo, è indispensabile ristrutturare il sistema ippico – equestre italiano. Chi ci conosce sa che siamo a disposizione e non abbiamo problemi a confrontarci con chicchessia per restituire dignità ad un settore rilevante del comparto agro-zootecnico. Noi vogliamo valorizzare le nostre risorse, quelle del sistema agricolo nazionale, e se per Voi questa è veramente una priorità, anche l’allevamento dei cavalli nati in Italia potrà avere un futuro migliore: finalmente in un sistema virtuoso”.


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