http://www.cavallo2000.it/detail/cavallo_da_sella_appello_degli_allevatori_a_zaia-id_1326.htm
L’ANACAAD (Associazione Nazionale Allevatori Cavallo
Anglo Arabo e Derivati), presieduta da Mario Cossu, ha inviato al
neo-ministro dell’agricoltura Luca Zaia, e per conoscenza all’Unire, la
seguente lettera: “L’Anacaad chiede di essere ricevuta ed ascoltata,
anche assieme a quanti hanno titolo, in relazione alle problematiche
riguardanti il settore del cavallo da sella italiano, di cui l’Anglo
Arabo ed i suoi derivati sono parte rilevante per qualità e quantità.
“L’Anacaad., dotata di personalità giuridica, membro associato della
Conferenza Internazionale dell’Anglo Arabo e componente della
Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico del Cavallo da sella
italiano, continua a manifestare grande preoccupazione per la grave
crisi in cui versa il settore e conferma la necessità inderogabile di
una seria programmazione negoziata tra l’Unire e le parti pubbliche e
private interessate, per l’attuazione degli interventi essenziali ad un
reale sviluppo dell’allevamento italiano.
“La grande preoccupazione deriva dalla cronica percezione di un comparto
per il quale non esiste da troppi anni una seria e razionale
programmazione di lungo periodo e sul quale l’occasionalità degli
interventi non consente, a nessuno degli operatori, di agire per una
politica produttiva seria e motivata.
“E’ giusto riconoscere, a Paolo De Castro e ai suoi collaboratori,
l’impegno per cercare di far uscire il comparto da un troppo lungo
periodo di mortificazioni e di scelte estemporanee.
“Infatti, dopo prolungate fasi di commissariamento dell’ente tecnico
nazionale, sono stati nominati i nuovi organi dell’Unire che leggono per
conoscenza e che possono adeguare la struttura, motivare le valenti
risorse umane, impegnarsi affinché l’Unione Nazionale Incremento Razze
Equine possa divenire veramente il promotore del miglioramento
qualitativo e quantitativo del cavallo italiano da competizione e da
sella, com’è peraltro previsto da norme di legge.
“NATURALMENTE è opportuno che le forze politiche non continuino a vedere
l’Unire come un caso difficile e/o un mero centro di potere di parte.
“Invero, non può esserci sviluppo se si continuerà a gestire il comparto
equino in una situazione di continua emergenza, nonostante sia ben noto
quanto il cavallo, quello sportivo in particolare, produce in termini
d’occupazione e d’indotto, costituendo reddito per il privato e per
l’erario.
“La condizione attuale, spesso invischiata in avvilenti burocratismi,
sta producendo notevoli danni soprattutto agli allevatori e senza una
coraggiosa inversione di tendenza, presto porterà ad un aggravamento
della crisi economica ed occupazionale che penalizzerà ulteriormente il
comparto agro-zootecnico, ma anche quei settori dell’artigianato,
industria, terziario ed alcune professioni che del comparto equino
costituiscono parte integrante e dallo stesso traggono energia e
sostentamento.
“Occorre, quindi, una forte, autorevole, adeguata strategia politica per
il settore del cavallo da sella italiano e serve la partecipazione e la
rappresentanza di chi conosce problemi e punti di forza.
“Gli allevatori dell’Anacaad, che vogliono tutelare, incrementare,
migliorare una razza che vanta oltre 130 anni di storia e di risultati
sportivi importantissimi, ritengono indispensabile ed urgente la
costituzione di un Tavolo di crisi, dove possano confrontarsi, nella
ricerca di una soluzione condivisa e condivisibile, i rappresentanti
delle diverse categorie dell’Allevamento nazionale, dell’Unire e del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
“Questo Tavolo può costituire la naturale sede di concertazione per
favorire lo sviluppo coordinato e, quindi, la competitività nel settore
del cavallo da sella italiano. Tale consesso dovrebbe ricevere la delega
di restituire la dignità e il rilievo che merita ad una parte
importante dell’Allevamento Italiano”.