Cavallo da sella, cosa ne pensa il ministro/2

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“IL PROVVEDIMENTO  in discussione, comunque, prevede che qualsiasi Associazione possa chiedere la convocazione della Conferenza nei limiti degli interessi rappresentati.
“Quanto all’esclusione dell’Anica, dell’Anacaad e dell’Anam dalla Commissione consultiva per lo sviluppo dei piani allevatoriali e per le provvidenze, nel far presente che l’Anica è già rappresentata nella Commissione Tecnica Centrale del Libro Genelogico del Cavallo Sella-Italiano, si ribadisce che con essa non si attribuisce alcun potere di indirizzo ai rappresentanti delle Associazioni chiamate a farne parte.
“La Commissione costituisce un punto di contatto tra l’Ente e le stesse Associazioni per la disamina delle problematiche inerenti allo sviluppo dell’allevamento del cavallo Sella-Italiano.
“ Le scelte e le soluzioni da attuare restano una prerogativa dell’Ente, che valuterà e stimerà la congruità delle proposte rappresentate nell’ambito della Commissione.
“Le rappresentanze attualmente previste (G.A. Sella e Anacsi) si connotano per la generalità dei loro interessi.
“Allo stato, non si può escludere che, una volta monitorata la qualità e l’universalità dei contributi nell’ambito delle riunioni tematiche della Conferenza Generale Sella e in considerazione dell’alto numero di cavalli Anglo-Arabi allevati in Italia, l’Ente possa consentire all’Anacaad la partecipazione alla Commissione.
“Infine, riguardo al possibile conflitto di interessi ingenerato dalla presenza nella Commissione per i rapporti tecnici con la Fise di rappresentanti del G.A. Sella, si evidenzia che i nominativi sono stati proposti dallo stesso G.A. Sella con una indicazione pervenuta all’Ente corredata dalla sottoscrizione di tutte le sigle aderenti.
“Poiché il Gruppo è portatore di interessi generali diversi ma complementari, si presume che abbia effettuato la scelta su presupposti di garanzia.
“L’Ente da sempre, nei rapporti con la Fise, si è avvalso per lo sviluppo del programma sportivo dei giovani cavalli Sella-Italiano di collaborazioni esterne, in quanto per sua stessa natura non è dotato di professionalità tecnico-sportive interne di profilo adeguato.
“Quanto ad eventuali contrasti con la delibera 92/2006, si rappresenta che la stessa conserva tutta la sua efficacia e il suo contenuto originario.
“Pertanto, ciascuna associazione di categoria che vanti in proprio condizioni e status coerenti con i criteri di selezione per rappresentatività e sia dall’Ente riconducibile a quegli stessi criteri, mantiene inalterati i propri diritti nei confronti dell’Ente”.
                                                                                                     Paolo De Castro


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